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ECONOMIA CIRCOLARE DELLE BATTERIE AL LITIO: VEDIAMO COME FUNZIONA

Oggi parliamo del concetto di economia circolare applicato alle batterie al litio, dimostrando come queste non dovrebbero essere considerate semplicemente rifiuti, ma risorse da valorizzare in maniera intelligente.
Quando una batteria raggiunge la fine della sua vita utile, spesso si presume che diventi inutilizzabile. Tuttavia, questa convinzione è errata, e cercheremo di dimostrarlo esaminando tre concetti chiave:
• Analisi del ciclo di vita (LCA)
• Economia circolare
• Second life delle batterie

IL MERCATO DELLE BATTERIE AL LITIO: UNA BREVE PANORAMICA

Prima di tutto, è importante comprendere il boom del mercato delle batterie elettriche. L’introduzione delle prime batterie al litio nel 1991 ha rivoluzionato il settore dell’energia, offrendo praticità e possibilità di ricarica. Questo ha generato un aumento significativo nella produzione di batterie, soprattutto alla luce delle politiche mondiali volte a ridurre l’uso di combustibili fossili.

Con la crescente domanda di batterie si prevede un rapido esaurimento delle risorse necessarie per la loro produzione. Inoltre, la quantità di batterie esauste da smaltire supererà le capacità dei centri di raccolta. Uno studio di McKinsey stima che le batterie esauste provenienti da auto elettriche nel 2030 potrebbero eguagliare o addirittura superare la domanda di batterie per lo stoccaggio solare. Questo scenario sottolinea l’importanza di concentrarsi fin da subito sull’economia circolare e sul riutilizzo dei materiali.

L’ANALISI DEL CICLO DI VITA E L’ECONOMIA CIRCOLARE

Per affrontare questa sfida, è fondamentale adottare un approccio basato sull’analisi del ciclo di vita (LCA), che considera gli impatti ambientali di un prodotto lungo l’intero suo ciclo di vita. Questo approccio consente di identificare le fasi produttive più impattanti e di individuare strategie migliorative.

L’economia circolare, d’altra parte, mira a riutilizzare i materiali e i prodotti esistenti, estendendo la loro vita utile e riducendo la necessità di nuove produzioni. Questo modello potrebbe offrire una soluzione alla crescente domanda di batterie, garantendo nel contempo una gestione sostenibile delle risorse.

L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza di queste strategie e ha finanziato progetti come l’IPCEI, che mira a ridurre la quantità di rifiuti da batterie e a ripristinarne le materie prime.

LA CIRCOLARITÀ DELLE BATTERIE AL LITIO

Quando una batteria al litio raggiunge la fine della sua vita operativa viene spesso considerata inutilizzabile. Tuttavia, questo non è necessariamente il caso. Una batteria esausta può intraprendere diverse vie: il recupero delle materie prime o una seconda vita.

Il recupero delle materie prime è un’opzione attualmente in corso di sviluppo, con la prospettiva di recuperare oltre il 90% dei materiali. Tuttavia, i costi associati a questo processo possono essere elevati.

Dare una seconda vita alle batterie, d’altra parte, è un’alternativa interessante e facilmente realizzabile. Le batterie usate possono essere riutilizzate come sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici, estendendo così la loro vita utile. Inoltre, utilizzare batterie in questo modo può ridurre l’impatto ambientale fino al 70% rispetto alla produzione di nuove batterie.

IL RUOLO DI ARCHIMEDE ENERGIA NELL’ECONOMIA CIRCOLARE

Archimede Energia è iscritta al registro italiano Pile e Accumulatori ed è aderente al consorzio COBAT. Haiki Cobat è la grande piattaforma italiana di servizi per l’economia circolare ed è presente capillarmente su tutto il territorio italiano, grazie a un network logistico e di impianti.